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Anno: VIII: 2012/2013
Numero: 36
del 23-03-2013
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Il Terzo Ordine Francescano (parte seconda)
Autore/i:
Alfonso Iannacci

 (continua dal numero precedente)

Alle origini il Terzo Ordine dipendeva in tutto dal Primo Ordine. Difatti la regola del 1221 non parla di rapporti tra i due Ordini.

Successivamente veniva stabilito che i Ministri delle Fraternità dovevano richiedere al Guardiano dei Minori un frate del convento, e col consiglio dello stesso la Fraternità veniva governata e diretta in tutte le varie attività.

Lo sviluppo del Terzo Ordine fu veramente meraviglioso; ogni convento aveva la sua fraternità.

A mezzo dei Terziari lo spirito di S. Francesco si diffondeva in ogni settore della società ed oltre a promuovere le virtù e diffondere  lo spirito evangelico, cooperava a sedare le liti che in quel periodo erano assai frequenti tra le varie fazioni e famiglie.

In quel tempo il Terzo Ordine era povero di beni materiali ma possedeva una grande ricchezza: ?l?amore Fraterno?. I Terziari andavano di casa in casa a portare l?assistenza ai poveri e agli ammalati, davano l?obolo per l?assistenza ai confratelli più bisognosi e vivevano la fraternità uniti in un cuor solo e in un?anima sola.

La prima Terziaria a salire la gloria degli Altari fu Elisabetta, regina d?Ungheria; la più recente Eurosia Barbara (mamma Rosa) della fraternità di Vicenza elevata agli onori dell?Altare il 6 novembre del 2005.

Negli otto secoli di storia del Terzo Ordine c?è una fioritura di Santi e Beati.

Forse pochi lo sanno! I tre giganti della Carità San Vincenzo De Paoli, Federico   Ozman, e S. Giuseppe Benedetto Cottolengo sono Terziari Francescani.

I poveri furono l?ansia costante della loro vita, in loro favore essi crearono in Europa ed in tutto il mondo un vasto movimento caritativo.

Nel Medioevo i Terziari operavano nelle corporazioni  d?arti e mestieri e così il feudalesimo giunse al suo superamento per merito del senso di fraternità e di uguaglianza del terz?Ordine.

Aderire all?O.F.S. significa avere una chiamata che il Signore fa direttamente o indirettamente attraverso la conoscenza del carisma francescano: pertanto non si tratta di una semplice ?iscrizione? ad un gruppo, ma di una vocazione specifica che si sviluppa attraverso il probandato ed il noviziato nell?ambito della Fraternità.

Il Signore vi dia pace.


15-02-2006

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