Carissimi parrocchiani,
trascorso il periodo natalizio ed in attesa della Pasqua di Risurrezione, nonché in preparazione della stessa, stiamo per introdurci nel tempo di Quaresima, tempo di grazia per tutta la Chiesa, periodo propizio e occasione privilegiata per un ritorno o un riavvicinamento alla casa del Padre. La parabola del Padre misericordioso (Lc 15,11-32), definita ?il Vangelo nel Vangelo?, ci stimola a metterci in cammino per ritrovare la nostra vera relazione con Dio e con i fratelli. Sappiamo bene che non è facile. I sentieri seducenti di indipendenza che ci allontanano dalla casa paterna sono tanti: l?avere, l?apparire, il potere, il successo, il piacere, il protagonismo, l?avventura senza meta, il cambiamento senza stabilità interiore? Tutte realtà che generano insoddisfazione! Si inocula anche il dubbio dell?accoglienza nella casa del Padre. E pensare che il Padre ci aspetta per riabbracciarci e fare festa, senza badare a possibili rendiconti, rimproveri, punizioni o promesse da parte nostra. Gli apparteniamo, siamo il suo ?primo amore? (cfr. 1Gr 4,19-20) conosce bene il prezzo che abbiamo pagato nella illusoria ricerca della nostra indipendenza. Ora ci attende. La conversione quaresimale comporterà sempre di avere gli occhi fissi sull?amore di Dio, più che sull?io: allora troveremo il coraggio di ritornare sui nostri passi. Le penitenze, i digiuni, le privazioni dovranno esprimere il desiderio di liberazione così da riorientare il nostro cuore verso una relazione pura, personale e profonda con Lui. Non c?è dubbio che il Padre ama tutti e ci ama personalmente nella misura in cui ci lasciamo amare. Durante la Quaresima, ad iniziare dal primo giorno della stessa, mi recherò nelle vostre case per la benedizione delle famiglie. La benedizione non è un atto magico, ma un sacramentale che produce grazia se c?è la disponibilità e la collaborazione di chi la riceve. Anche questo atto si inserisce nel penitenziale cammino quaresimale.
A tutti e a ciascuno la benedizione di Dio.