Il terremoto fisico, che ha devastato la nostra bella città, ha prodotto anche un terremoto psicologico e sociale! Famiglie spiantate dal loro ambiente e costrette a vivere lontano dalla loro casa, separate dai loro parenti, dalle altre famiglie che abitavano nello stesso stabile, dagli amici e conoscenti; anziani e malati sparpagliati nei vari ospedali della regione, disagi di ogni genere anche per chi ha cercato di conservare il proprio posto di lavoro; uno stress psicologico ed un’angoscia tremenda che a molti, resi oltremodo sensibili e nervosi, ha fatto perdere la testa. Non è mancato chi, in questo disagio generale, ha avuto un gesto di ribellione, addossando ogni responsabilità al Dio della vita e dell’amore. Semmai anche questo tragico evento dovrebbe portarci a riflettere sul nostro agire e sul nostro rapporto con Dio e con la natura. Con santa Teresa dovremmo ripetere: “Signore, io so che tu sei buono con me, sei buono anche quando mi mandi le croci”. E Gesù ci ammonisce: “Chi vuol venire dietro a me…
prenda ogni giorno la sua croce e mi segua!” (Mc 8,34). Anche il terremoto è croce! Del resto Gesù, nel rispetto della libertà di ognuno, ripete: “Siete liberi di pensare come volete ed avete la facoltà di andare dove e con chi volete”. Ma a nome di tutti, come Pietro a nome degli Apostoli, rispondo e m’impegno io: “Signore, da chi andremo, Tu solo hai parole di vita eterna” (Gv 6,68). Sappiamo che senza di Te, lontano da Te non abbiamo salvezza e felicità eterna. Perdona, Signore, tutte le nostre ribellioni!
Approfitto di questo foglietto parrocchiale per ringraziare vivamente quanti, anche tramite telefono, ci hanno manifestato la loro solidarietà e soprattutto ringrazio quei confratelli abruzzesi e non, quelle parrocchie fuori regione e quei fedeli che hanno manifestato la loro solidarietà alla parrocchia anche con offerte consistenti. Per tutti invoco la ricompensa del Signore!