Carissimi, celebriamo la vittoria pasquale di Cristo sulle tenebre della morte e del peccato: la Pasqua, efficace memoriale dell’amore salvifico dischiuso nel tempo dal petto trafitto del Crocifisso. Noi tutti siamo rinati da questo petto squarciato al dono della fede, e in questo progressivo itinerario di condivisione vogliamo qualificare la nostra fede nel Dio di Gesù Cristo, il Dio che si rivela come parola ed evento di salvezza nella storia, perché anche i nostri giorni siano interpretabili, malgrado tutto, in una luce di gioia e di speranza. Dall'oscurità della notte e dal tacito e provvisorio sepolcro destinato a essere presto definitivamente vinto dall'alba splendente del Risorto, ascoltiamo la stimolante prospettiva indicataci dall'apostolo Pietro: “Alla parola dei profeti fate bene a volgere l'attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga sui nostri cuori la stella del mattino” (2Pt 1,19). Per prepararci bene alla Pasqua chiediamo a Maria di insegnarci come fare, lei che ha seguito il Figlio pur non comprendendo, per le pene patite durante la sua salita a Gerusalemme: ha subito il martirio del Figlio nell'orto, il tradimento dei discepoli, le battiture che trafiggevano la sua carne, i chiodi che lo trapassavano, il dolore smisurato del suo cuore di madre, dilaniato da tanto amore respinto. L'ultimo grido del Figlio, dopo il Padre, è stato per lei: “Donna, ecco tuo figlio!”. Tutto ha partecipato e sofferto, fino a contemplare le sue piaghe, accompagnarlo al sepolcro e poi accoglierlo, con gioia, Risorto. Con questi medesimi sentimenti di fede celebriamo anche noi la Pasqua di Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.
Auguri, auguri di Santa Pasqua.
Il Parroco
Padre Candido Bafile