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Anno: VIII: 2012/2013
Numero: 36
del 23-03-2013
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Notizia

lettera pastorale S.Natale 2016 e nuovo anno 2017

Gruppo: Generale

Comunitàparrocchiale

di San Sisto -L’Aquila


 

 

Natale2016

Carissimi fratelli e amici,

all’inizio dell’Avvento vi ho invitato ad aprireil cuore alle “utopie della fede” che se scrutate e vissute, sono le soleche  possono condurci alla salvezza, allavita.

Siamo sì, partiti dalle attese “più prossime”,quelle di tutti i giorni, quelle che più da vicino sembrano riempire lo spaziodelle nostre preoccupazioni. Sono le nostre attese, le attese di sempre. Questenon devono impedire che la testa sia alta e al nostro sguardo di porsi oltre ilvisibile, oltre le nostre contingenze.

Sì, dobbiamo guardare verso l’orizzonte, verso Oriente…“abbiamo visto sorgere la sua Stella…” (Mt, 2,2). In tanti di noi c’è la notte,il buio, forse la disperazione e in tanti nostri occhi c’è il desiderio divedere sorgere la Stella.

Nei giovani innanzitutto: sono coloro che, piùdegli altri, che hanno ormai accomodato la propria vita, sentono il bisogno diun cambiamento e il disagio di non potersi collocare in un mondo nei suoi modie nelle sue offerte; un mondo ormai privo di entusiasmo , invecchiato. IlVangelo dice a voi giovani… sorgerà la Stella e tutto ciò che di incerto eindefinito è nel vostro cuore, sarà illuminato; i contorni sfumati dei vostrisogni acquisteranno la nitidezza sufficiente a dare ali a quella speranza cheappartiene proprio a voi giovani. E’ sulla Stella che dovete fissare il vostrosguardo… non su altro.

Neinostri fratelli ospiti con ‘diritto di cittadinanza’… Anche perMaria e Giuseppe non c’era posto nell’albergo’ (cf. Lc, 2.7). Loro ci guardano.Guardano con occhi incuriositi e meravigliati le nostre corse, soprattutto diquesti giorni, per riempire i “granai dell’opulenza” di cose il più delle volte superflue… Paolo VI aveva a dire”i popoli della fame,interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell’opulenza” (Populorum Progressio). Le loromani sono vuote: loro, anche se di altra fede, attendono il sorgere dellaStella, una casa, un lavoro, una terra amica che possa in qualche modooffuscare i troppi tristi ricordi di guerra e di fame. Abbiamo una croce inchiesa fatta con il legno di uno dei tanti barconi della speranza… forse unasorta di reliquia, pensando ai tanti morti in mare in cerca di tutto ciò chenoi diamo per scontato. Sorgerà per loro la Stella quando le nostre corse sitrasformeranno in una “cordata di solidarietà” che tutti trascina e non teme dilasciare dietro nessuno.

 

Nei cuori di tutti i soli della storia, i malatidi ogni genere, gli anziani spesso abbandonati e dimenticati, i prigionieridelle droghe, dell’alcol, del gioco d’azzardo… Sono loro che hanno gli occhi inalto, scrutano le tenebre, guardano l’orizzonte, cercano la luce, si accorgonodi quella Stella, in mezzo a tante altre, forse più luminose. Attendono conl’ansia di chi tutto spera, perché nulla ha tra le mani.

Saranno loro a vederla per primi!

E noi?

Quella Stella ha bisogno di aiuto per sorgere, habisogno delle nostre mani per accarezzare, ha bisogno delle nostre parole perincoraggiare, ha bisogno della nostra generosità per riscaldare, della nostratestimonianza per illuminare, ha bisogno del nostro cuore per amare.

Venendoa L’Aquila ho trovato un popolo che si sforza di essere solido nella fede, avolte ancorato nelle tradizioni che garantiscono la sicurezza ma che talvoltaimpediscono al ‘Nuovo’ di nascere. Un popolo capace di guardare, ancora oggi,oltre le difficoltà cheMadre Terra, sette anni fa, ha riservato a questeterre. Sì, siete capaci di guardare oltre, ma vi prego non lasciate indietronessuno… perché quei ‘nessuno’ sono il cuore di Dio, i suoi figli prediletti.Non ci sono ne diplomati ne laureati nella Fede ma un unico popolo in cammino,che a volte arranca, che naufraga nei dubbi, ma sempre e comunque ‘Popolo diDio’.

 

Ci stiamo preparando con presuntuose attese cheio chiamerei più semplicemente il ‘desiderio di sognare’ alla Missione Popolareche si svolgerà nel territorio della nostra Comunità dal 10 al 19 Marzo 2017evento per il quale vi chiedo di pregare fin da ora.

Perché non possiamo avere il diritto di sognare?Non abbiamo bisogno di gente stanca, avvilita che ormai ha tirato i remi inbarca… Anche loro comunque, non lasceremo indietro, anzi, li metteremo nelcuore di questo grande Cammino dove nessuno deve essere dimenticato… ’nessuno’!

Anche noi dunque, fatti poveri nello spirito,venuti da lontano, dalle tante… troppe latitanze non solo personali, sociali esoprattutto ecclesiali; noi come i Magi che “al vedere la Stella, provarono unagrandissima gioia” (cf. Mt 2,10). Solo allora “Noi faremo Natale”.

Solo così, non in altro modo, potremo alzare gliocchi e scorgere qualcosa di inaspettato: quella Stella, un’unica Stella pertutti, un unico volto per tutti, il Suo Volto.

 

 

            Auguri di vero cuore.

            Padre Fabrizio

 

24-12-2016



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