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Anno: VIII: 2012/2013
Numero: 36
del 23-03-2013
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Articolo di giornalino

Vincenziane e beneficenza
Autore/i:
Felicia Alaggia
Rosa Pelliccione
Elviana Santucci

Sabato 17 dicembre, dopo la festa dei bambini che frequentano il catechismo, si terrà una pesca di beneficenza ed un mercatino con oggetti preparati dai bambini stessi, dai loro catechisti e dalle volontarie vincenziane, che operano nella parrocchia di S. Sisto.

Nello Spirito del Signore Gesù che dice : ?ogni volta che farete questo ad uno solo dei miei fratelli più piccoli, lo avrete fatto a me? e, seguendo l?esempio del grande apostolo della carità S. Vincenzo dè Paoli, il ricavato sarà devoluto ai bisognosi della nostra parrocchia, che le vincenziane visitano nello loro abitazioni.
Noi vincenziane ci felicitiamo con il parroco padre Candido e i catechisti tutti per la sensibilità e l?amore che infondono nei figli dei nostri parrocchiani per i fratelli più bisognosi, mentre
invochiamo il sorriso di Maria su tutti questi piccoli.
Vi aspettiamo numerosi per sostenere ed accrescere la volontà dei vostri figli a fare il bene.

Approfittiamo di questo spazio che ci è stato dato per farvi conoscere il pensiero e l?opera di Vincenzo de? Paoli (1581-1660). La Parrocchia di S. Sisto, con l?apertura di questo sito, ha gettato un ponte tra rive più o meno lontane; è come una mano tesa agli uomini del nostro tempo, incerti, confusi, stanchi verso gli ideali, paurosi della vita e della morte, e tuttavia desiderosi di cercare luoghi di confronto, di ospitalità dell?anima, di ricerca di verità. Nella profondità del cuore di ognuno rimane sempre la nostalgia della verità assoluta e il desiderio di accrescere la propria conoscenza di Dio, dell?uomo e del senso della vita. I Volontari Vincenziani hanno nel Santo fondatore un modello di ?saggezza dialogante?. Dialogare è un atto di comunione, fa parte ?di quel pane di solidarietà? che dà spessore al mondo. S. Vincenzo intreccia la sua missione di evangelizzazione con le grandi figure della storia di Francia. Gli storici scrivono che furono la sua rettitudine, le sue imprese apostoliche, ad aprirgli le porte del potere politico. La sua collaborazione con il cardinale Richelieu e il Mazzarino fu improntata a correttezza e concordia, anche se ebbe l?ardire di consigliare al Mazzarino di dimettersi, mettendolo di fronte alle sue responsabilità. La presenza di Vincenzo alla Corte di Francia, i frequenti rapporti con i potenti, le occasioni di ?dialogare? sulla situazione politica, sul degrado morale e l?estensione delle povertà,  permettono a Vincenzo di dare vita a uno straordinario movimento ? oggi lo definiamo sociale ? che si ripercuote e si allarga nei secoli e di cui ancora oggi ammiriamo l?architettura. Pur frequentando i potenti, non cerca il potere: il suo è piuttosto un impegno politico nel significato moderno della parola. Chiede certamente aiuti economici, chiede soprattutto che si cambino le leggi e le disposizioni che negano dignità delle persone. Chiede attenzione e ?diritto di cittadinanza? per i galeotti, i carcerati. Chiede sostegno e rispetto per le ragazze madri e i trovatelli. Questa dimensione di pensiero, certamente profetica, gli vale la stima di Richelieu che gli affida il compito di rinnovare il clero. 

Gruppo Vincenziane


05-12-2005

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