…”e sulla terra pace agli uomini che egli ama” (Lc 2,14)
Con queste parole venne annunciata la nascita di Gesù agli umili pastori di Betlemme, i primi destinatari della “Buona Notizia”. Anche per noi pellegrini del ventunesimo secolo risuona questo annunzio ricco di bontà e pieno di speranza. È la bontà di Dio che viene incontro alla povertà dell'uomo. All’uomo rimane solo dare la propria disponibilità ad accogliere la “Bontà di Dio”. Purtroppo, però, il Natale, che negli uomini si è trasformato in festa consumistica, rischia di appesantire ulteriormente l'attuale condizione psicologica e morale delle persone e delle famiglie, che si sentono lacerate e divise tra i richiami al consumismo e la precarietà della realtà in cui si vive. Che fare? Quale messaggio potrà essere tanto forte da raggiungere le coscienze, sostenere moralmente e tenere lontano il rischio di ulteriori lacerazioni? Natale è la festa della relazione di Dio con l'umanità: nella pienezza della storia Dio ha posto la sua dimora tra le nostre case ed ha avviato un dialogo personale con ogni essere umano chiamato a vivere sulla faccia della terra. Lo ha fatto non nella maestosità della sua potenza, ma nella semplicità ed ordinarietà della condizione umana. E così l'uomo può scoprire e sperimentare la gioia di essere familiare di Dio, ed in più sentirsi infinitamente amato. L'incarnazione del Figlio di Dio è la dimostrazione più evidente di quanto Dio ami l'uomo dal quale si aspetta una riforma di amore che consiste soprattutto nell'osservanza dei suoi comandamenti e nel rispetto, nell'accettazione e nell'amore per l'altro. Il Natale del Signore possa essere per tutti i singoli, in sintonia con l'annuncio degli angeli, apportatore di riconciliazione e di pace con Dio e con i fratelli. Buon Natale.
Il Parroco
Padre Candido Bafile